FESTIVAL A LIVORNO

Racconti di Altre Danze nasce nella stagione Febbraio/Maggio 2017, Festival di chiara matrice contemporanea, dedicato alle realtà artistiche sia residenti nel territorio livornese, sia inserite nell’ambito della danza contemporanea d’autore nazionale e internazionale.
In questo nuovo contenitore coreografi e danzatori hanno avuto l’opportunità di mostrare alla nostra città il proprio percorso artistico e di ricerca, riscuotendo un ottimo successo di pubblico e di partecipazione.
Racconti di Altre Danze, ha segnato l’inizio di un differente atteggiamento di pensiero rispetto alla promozione e alla divulgazione di attività performative e di spettacolo che indagano i linguaggi contemporanei del corpo, dialogando con l’oggi, rendendo indipendente, autorevole e contestualizzata la visione della danza contemporanea a Livorno.
La seconda edizione 2018 ha ampliato la visione sulla danza d’autore invitando, oltre agli artisti locali per nascita o adozione, artisti della scena nazionale e internazionale, che hanno dialogato con la città sia con spettacoli sia con azioni e pratiche rivolte ai cittadini.
Racconti di Altre Danze 2019, terza edizione del Festival, ha visto riconfermati gli intenti e gli obiettivi delle edizioni precedenti, che valorizzano la danza d’autore, sperimentale e di ricerca.
In quest’ottica, l’idea di donare ai luoghi una frequentazione inconsueta, riqualificandoli attraverso la presenza di creazioni site specific, si è fatta sempre più evidente, restituendo alla città gli spazi con una percezione rinnovata, tale da rendere possibile la creazione di nuovi luoghi per la cultura e l’arte.
Abbiamo scelto di affrontare la relazione fra le differenti arti sul piano dell’adiacenza e della vicinanza, producendo suggestioni e condivisioni di estetiche e di processi creativi che abbandonano l’idea della didattica interdisciplinare dello spettacolo, contribuendo alla crescita di quel humus creativo che spinge al dialogo con l’adesso, convinti del fatto che non sia sufficiente vedere danzare ma che sia necessaria una riflessione che accompagni lo spettatore dentro il percorso tracciato dall’arte contemporanea.
Abbiamo costituito l’Osservatorio Poetico, ovvero un piccolo nucleo di Osservatori Interessati, poeti, professionisti di altre arti, coordinati da Aldo Galeazzi, che ha affiancato i lavori dei coreografi ospiti del festival, in tutto il loro divenire, cercando di farne una cronaca sentimentale quasi in diretta, per creare un vero sguardo che sostiene la comunità agente per la comunità che fruisce. In questo luogo di affinità elettive si è creato un territorio protetto dove raccontare la Danza alla Comunità.
La collaborazione tra artisti, associazioni culturali e compagnie che operano attraverso le pratiche sui linguaggi del corpo e della danza, che con differenti attitudini e modalità d’intervento, dialogano con il tessuto culturale della città in maniera trasversale, ha instaurato una rete di relazioni e scambi con musicisti, scrittori, attori e artisti visivi, consentendo al Festival di uscire dai confini della spettacolarità per entrare nel tessuto connettivo culturale vero e proprio della città.
Questa visione, in cui lo spazio di rappresentazione diventa sostanziale al fine di favorire nuovi rapporti tra spettatore e artista, e tra arte e arte, ha portato ad avvalersi della Sala Beckett (ex cappella) del Centro Artistico Il Grattacielo, dello spazio del Mercato Centrale e delle sale dell’Atelier delle Arti. Ognuno di questi Luoghi Contenitori ha creato relazioni differenti con i fruitori, intercettando rispettivamente pubblico informato, gente comune e gruppi di nicchia.
Le collaborazioni con la Fondazione Teatro Goldoni, che ha voluto sostenere il Festival in modo sostanziale inserendo Racconti di Altre Danze in cartellone e con Il Nuovo Teatro delle Commedie, che si sommano al Centro Artistico Il Grattacielo, hanno permesso di dislocare la danza nei teatri della città, creando un filo rosso che li accomuna in una visione contemporanea dei linguaggi e delle pratiche del corpo.